Giuseppe Sampietro

E-mail (autore per corrispondenza): 
gsampietro@asl.bergamo.it
Autore/i: 
Giuseppe Sampietro1, Mariangela Autelitano2, Aldo Bellini3, Sabrina Bizzoco4, Anna Cantarutti4, Luca Cavalieri d’Oro5, Salvatore Mannino4, Magda Rognoni5, Antonio Russo6, Marco Villa4, Alberto Zucchi1
Istituto/i: 
1 ASL Bergamo, 2 ASL Milano, 3 ASL Milano2, 4 ASL Cremona, 5 ASL Monza Brianza, 6 ASL Milano1
Abstract: 
Obiettivi Descrivere frequenza ed esito della gravidanza (ivi compreso lo stato di salute del nascituro) in donne che hanno avuto una prima diagnosi di tumore prima o durante la gravidanza. Materiali e metodi Sono state incluse tutte le donne incidenti in età fertile (15-49 anni) dei registri tumori del network OSSERVA (ASL di Bergamo, Cremona, Milano, Milano1, Milano2, Monza Brianza). Sono state analizzate due popolazioni: le donne che hanno iniziato la gravidanza dopo la diagnosi tumorale e quelle diagnosticate durante la gravidanza. Lo stato di gravidanza è stato valutato utilizzando le schede di dimissione ospedaliera. Risultati Sono state identificate 252 donne che hanno iniziato la gravidanza dopo la diagnosi tumorale, di cui 60 casi di tumore della tiroide, 51 di melanoma e 42 di tumore della mammella. Di queste, 181 hanno portato a termine la gravidanza, 38 hanno avuto un aborto spontaneo e/o ritenuto e 33 un aborto indotto. L’esito della gravidanza è avvenuto in 21 casi (8,3%) entro un anno (7 nati sani, 7 aborti spontanei/ritenuti e 7 indotti), in 57 (22,6%) tra uno e due anni e in 174 (69,1%) oltre i due anni dalla diagnosi tumorale. Per quanto riguarda la popolazione in cui la diagnosi tumorale è avvenuta durante la gravidanza, si sono registrati 49 casi di cui 14 tumori della mammella, 11 melanomi, 8 tumori della tiroide. In questa popolazione la gravidanza è stata portata a termine in 31 casi, a cui vanno aggiunti 11 aborti indotti e 7 spontanei/ritenuti. In entrambe le popolazioni i 2/3 dei casi identificati ha un’età alla diagnosi di tumore compresa tra i 30 e 39 anni. Conclusioni In letteratura il rapporto tra diagnosi tumorale e gravidanza viene considerato prevalentemente da un punto di vista prognostico. Questa analisi è l’inizio di un percorso che si propone di approfondire la problematica della procreazione nelle pazienti oncologiche che desiderano comunque soddisfare il desiderio di maternità.
Preferenza: 
orale