E-mail (autore per corrispondenza):
f.foca@irst.emr.it
Autore/i:
L. Bucchi1, F. Foca1, S. Mancini1, F. Falcini1, C. Naldoni3, D. Puliti2, E. Paci2 and the IMPACT Working Group
Istituto/i:
1Registro Tumori della Romagna, IRST, Meldola, Forlì; 2Unità di epidemiologia clinica e descrittiva, ISPO, Firenze; 3Servizio Sanità Pubblica – Assessorato Politiche per la Salute - Regione Emilia-Romagna
Materiali e metodi:
Uno studio del progetto Impatto ha valutato gli effetti che i programmi avviati in 6 regioni dell’Italia centro-settentrionale intorno alla seconda metà degli anni ’90 hanno avuto sull’incidenza del cancro della mammella specifica per stadio pT nella popolazione femminile di 50-74 anni (n = 882.000). E’ stato accertato l’anno d’inizio dello screening a livello comunale. Gli anni di registrazione del cancro a livello comunale sono stati sincronizzati sull’anno d’inizio dello screening, indicato come anno 1. Per ogni categoria di stadio e per ogni anno di screening da 1 a 8, è stato calcolato il rapporto tra il tasso d’incidenza osservato e quello atteso (basato sull’anno 0), standardizzati per età (Europa), con intervallo di confidenza (IC) al 95%. I cancri pT2-4 sono stati considerati in stadio avanzato.
Risultati:
Nell’anno 1, il rapporto d’incidenza dei cancri in stadio pT2-4 è stato 1,11 (IC al 95% 1,00-1,22). Dopo essere sceso a valori prossimi all’unità negli anni 2 e 3, esso ha mostrato una riduzione debolmente significativa negli anni 4 (0,91; IC al 95% 0,81-1,01) e 5 (0,88; IC al 95% 0,79-0,99). Una riduzione significativa e stabile è stata osservata negli anni 6 (0,79; IC al 95% 0,70-0,90), 7 (0,77; IC al 95% 0,67-0,89) e 8 (0,79; IC al 95% 0,67-0,93).
Obiettivi:
Una riduzione dell’incidenza dei cancri della mammella in stadio avanzato, alcuni anni dopo l’introduzione di un programma di screening mammografico, è un indicatore surrogato precoce di una riduzione della mortalità specifica.