Capitolo 1

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ANAGRAFE COMUNALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE

1.1 CARATTERISTICHE GENERALI
1.2 RACCOLTA DEI DATI
1.3 ACCESSIBILITA’
1.4 ATTENDIBILITA’ E COMPLETEZZA
1.5 CONSISTENZA
1.6 LIVELLO DI AGGIORNAMENTO E TEMPESTIVITA’
1.7 CARICAMENTO DEI DATI
1.8 UTILIZZO DEI DATI

1.1 CARATTERISTICHE GENERALI

L’anagrafe comunale della popolazione residente è istituita dalla Legge n.1228 del 1954 e  disciplinata dal Regolamento Anagrafico (DPR n.223 del 1989).

La popolazione residente è formata dalle persone che hanno dimora abituale nel Comune (art.3 DPR 233/89). Questa definizione è adottata anche dai Registri Tumori (RT), per individuare la propria base di popolazione; le anagrafi comunali rappresentano quindi il riferimento più sicuro per stabilire l’appartenenza dei casi alla popolazione monitorata e la loro corretta identificazione.

Le informazioni desumibili su ciascun iscritto sono quelle riportate nella scheda individuale (art.20 DPR 233/89): sesso, data e comune di nascita, stato civile, indirizzo. Sono inoltre registrate la data e Comune di decesso della persona, nonché le variazioni di residenza occorse, con l’indicazione del Comune di provenienza o destinazione, nel caso di immigrazione o emigrazione.

La scheda riporta anche la professione o condizione non professionale ed il titolo di studio, che non sono tuttavia divulgabili (art.35 DPR 233/89); lo stesso vale per eventuali ulteriori informazioni, come il codice fiscale, non esplicitamente menzionate dal Regolamento Anagrafico.

Nell’anagrafe vengono mantenute anche le schede di famiglia e di convivenza (artt.21 e 22 DPR 233/89), sulle quali non ci soffermiamo perché di minor interesse nell’attività ordinaria dei RT. Esse rappresentano però un riferimento indispensabile, in studi analitici che abbiano come oggetto l’intero nucleo familiare e/o generazioni successive.

Oltre all’anagrafe della popolazione residente, i Comuni debbono gestire l’anagrafe degli italiani residenti all’estero (A.I.R.E.), istituita dalla Legge 470 del 1998 e disciplinata dal DPR 323 del 1989. A tale anagrafe debbono essere iscritti i cittadini italiani residenti all’estero da almeno un anno, nonché i cittadini italiani nati all’estero, o che anno acquisito la cittadinanza all’estero, anche se non hanno mai risieduto in Italia.

1.2 RACCOLTA DEI DATI

Il Regolamento Anagrafico disciplina le modalità di organizzazione e aggiornamento dell’anagrafe. Le variazioni derivano, in via ordinaria, da dichiarazioni formali effettuate dalle persone interessate, a nome proprio e/o degli altri componenti della famiglia.

Le dichiarazioni di nascita e morte vanno fatte all’Ufficio di Stato Civile, che le trasmette successivamente all’Ufficio Anagrafe (qualora i due siano distinti); le variazioni di residenza vanno invece comunicate direttamente a quest’ultimo ufficio.

L’iscrizione, ossia l’inserimento, nell’anagrafe avviene per immigrazione o per nascita (dichiarata dal/i genitori).

La cancellazione avviene per emigrazione o per morte (ovviamente dichiarata dai parenti); può avvenire anche d’ufficio in caso di irreperibilità accertata, come accade in occasione dei Censimenti.

L’aggiornamento dell’A.I.R.E. prevede anche comunicazioni con i Consolati italiani all’estero ed il Ministero dell’Interno, presso il quale è costituita l’A.I.R.E. centrale; perciò le procedure di aggiornamento sono in questo caso più complesse e lunghe.

1.3 ACCESSIBILITA’  

Non è possibile consultare le schede anagrafiche complete (art.37 DPR 233/89), con eccezioni per l’autorità giudiziaria e le forze di polizia autorizzate: di conseguenza, non è possibile ottenere una copia integrale dell’anagrafe in forma di archivio elettronico.

Chiunque può però richiedere una certificazione anagrafica (art.33 DPR 233/89), relativamente ad una persona di cui conosce il nominativo, con riferimento alle informazioni divulgabili (elencate in precedenza). In particolare, possono essere richiesti, anche congiuntamente:

  • il certificato di residenza, dove sono indicati la data d’iscrizione e l’indirizzo, il Comune  di provenienza, l’eventuale data di cancellazione, il motivo della cancellazione (emigrazione, decesso, irreperibilità,…) e l’eventuale Comune di emigrazione;
  • il certificato di stato in vita,  attestante l’esistenza del residente alla data di rilascio, oppure la data ed il Comune di decesso.

Questa modalità di accesso rappresenta uno strumento sicuro per il follow-up dei casi, specie in assenza di altri canali informativi affidabili, anche se generalmente è utilizzata dai RT solo per definire situazioni specifiche.

Una seconda modalità di accesso è consentita dalla possibilità di fornire elenchi degli iscritti, alle amministrazioni pubbliche che ne facciano motivata richiesta (art.34 DPR 233/89).  E’ quindi generalmente possibile ottenere elenchi:

  • dei residenti ad una certa data;
  • degli iscritti, cancellati e deceduti in un certo periodo.
1.4 ATTENDIBILITA’ E COMPLETEZZA

Le informazioni delle Anagrafi Comunali sono quelle maggiormente affidabili, in merito alla presenza ed agli spostamenti, non occasionali o temporanei, degli individui nel territorio. Ciò è dovuto principalmente al fatto che, per chi abita in un dato luogo, l’iscrizione all’anagrafe è indispensabile per accedere a servizi fondamentali e ad una serie di opportunità. Inoltre, le posizioni anagrafiche vengono direttamente o indirettamente verificate nel corso dell’attività ordinaria, non solo del Comune ma di vari altri Enti pubblici, tra i quali alcuni particolarmente interessati ad avere informazioni attendibili (ad es. le Amministrazioni Finanziarie).

Un problema si verifica a ridosso dei Censimenti generali della popolazione, quindi con cadenza decennale. In tale occasione, le persone risultate irreperibili vengono infatti cancellate d’ufficio dall’anagrafe, provocando un’improvvisa diminuzione del numero dei residenti. Questo calo viene, in buona parte, compensato nei mesi successivi dalle re-iscrizioni richieste dagli interessati. Poiché i Censimenti vengono svolti in autunno, elenchi anagrafici richiesti a fine anno censuario o all’inizio dell’anno successivo possono risultare inaffidabili.

1.5 CONSISTENZA

La dimensione degli archivi anagrafici è innanzitutto determinata dall’ampiezza demografica dei Comuni inclusi nella base di popolazione del RT, che è molto disomogenea; i Registri italiani più piccoli coprono meno di 200 mila abitanti, i più ampi  oltre 2 milioni, ed includono Comuni con poche migliaia di abitanti accanto ad altri con centinaia di migliaia di residenti.

Inoltre, nel trattamento dati i flussi delle variazioni anagrafiche rappresentano volumi aggiuntivi. I flussi del movimento naturale della popolazione (nascite e decessi), in termini di tassi, sono relativamente simili a livello nazionale;  i flussi del movimento migratorio (iscrizioni e cancellazioni), invece, sono di dimensione decrescente passando da Nord, al Centro, al Sud e Isole.

Considerando una base di popolazione di 1 milione di residenti, il volume complessivo di variazioni annuo da trattare è pari a 85 - 100 mila per un RT del Nord; 75 - 85 mila per un RT del Centro;  50 - 70 mila nel Sud e isole, con la significativa eccezione della Campania, dove le variazioni sono più numerose (circa 73 mila). Entro questi totali, le nascite ed i decessi ammontano a 17 - 22 mila, in tutte le aree.

1.6 LIVELLO DI AGGIORNAMENTO E TEMPESTIVITA’

L’allineamento delle posizioni anagrafiche può richiedere varie settimane per essere effettivo. Questo soprattutto nel caso di cambiamento di residenza, dato che il comune di emigrazione effettua la cancellazione su comunicazione del comune di nuova residenza.

Ai fini di verificare la residenza dei casi alla data di prima diagnosi, queste latenze non costituiscono un problema, visto che i RT hanno un “ritardo” di registrazione non inferiore ad uno o due anni. Qualche problema può sorgere solo quando si debba verificare lo stato in vita dei casi ad una data molto recente; esigenza che si può presentare in relazione a particolari studi, ma non per le normali analisi di sopravvivenza a livello di popolazione.

La tempestività di aggiornamento delle anagrafi si può quindi considerare adeguata; si possono però verificare dei problemi nella comunicazione al RT degli elenchi anagrafici, come già accennato in precedenza.

Disallineamenti e ritardi maggiori caratterizzano invece l’aggiornamento dell’A.I.R.E., specialmente per quanto riguarda le comunicazioni tra i Consolati ed i Comuni, che sono strutturalmente più lente; la cadenza delle comunicazioni dai Consolati è infatti semestrale, a fronte dei dieci giorni delle comunicazioni tra Comuni.

1.7 CARICAMENTO DEI DATI

Le modalità di acquisizione delle posizioni anagrafiche da parte del RT dipendono dalle modalità di accesso possibili, che abbiamo visto essere due: certificazione ed elenco.

Poiché i certificati sono documenti, la possibilità di un loro trattamento automatico si limita all’eventuale archiviazione in forma elettronica, mediante scansione o direttamente da fax o posta elettronica

Gli elenchi possono invece essere ricevuti sotto forma di archivio elettronico, strutturato o semi strutturato, il che ovviamente ne permette, in linea di principio, un trattamento automatico. Anche se tale forma di acquisizione tende a prevalere, non è però infrequente disporre solo di elenchi cartacei.

Va precisato come, oltre alle variazioni anagrafiche, si debba ottenere lo scarico periodico completo degli iscritti, limitatamente alle informazioni divulgabili; tale flusso va concordato con la conferenza dei Comuni dell’area coperta dal RT.

Tranne nel caso di Registri coincidenti con unico Comune (come Milano o Torino), nel trattamento automatico s’incontrano comunque due problemi, legati all’alto numero di Comuni inclusi in un RT.

Innanzitutto, gli arrivi dalle varie anagrafi possono essere fortemente scaglionati nel tempo, con ritardi non controllabili dal RT; la composizione di un archivio completo dei residenti in tempi accettabili può quindi risultare impossibile.

In secondo luogo, i formati (tracciati record) degli elenchi sono generalmente diversi, quindi per effettuare la ricerca automatica dei casi può essere necessario spendere parecchio tempo nell’uniformare preliminarmente parecchi formati.

Entrambe i problemi si ripresentano ogni volta che bisogna aggiornare gli elenchi anagrafici, quindi con cadenza almeno annuale.

Per tali caratteristiche, nell’ottica del trattamento automatico, l’utilizzo degli elenchi anagrafici nelle elaborazioni “a lotti” di “linkage” automatico delle fonti diagnostiche si presenta spesso problematico, mentre è generalmente più agevole in applicazioni di supporto alla consultazione manuale.

La gestione di un’anagrafe di riferimento elettronica, basata sugli elenchi anagrafici, è chiaramente più agevole per i RT comprendenti un numero di Comuni limitato a qualche decina, e ne esistono infatti esempi concreti.

Per controllare la completezza degli archivi pervenuti,  si raccomanda il calcolo degli indicatori riportati nell’appendice A1.

1.8 UTILIZZO DEI DATI

I RT utilizzano le informazioni anagrafiche principalmente per i seguenti scopi:

  • verifica della residenza dei casi ed relative variazioni;
  • verifica sull’esattezza dei dati anagrafici;
  • accertamento dello stato in vita dei casi, e recupero/verifica della data di morte;
  • recupero dell’indirizzo dei casi.

Come sottolineato inizialmente, questo flusso rappresenta la base anagrafica di riferimento ed il suo uso è obbligatorio. Gli ostacoli che si incontrano nell’acquisire ed assemblare i flussi anagrafici di tutti i Comuni dell’area (vedere la sezione Caricamento dati) giustificano, spesso, l’utilizzo delle anagrafi sanitarie come riferimento di prima istanza, purché queste ultime siano sufficientemente affidabili e aggiornate. Il ricorso alle anagrafi comunali rimane comunque indispensabile, per la verifica delle posizioni contraddittorie o dubbie.